William Blake

7 febbraio 2000

Blake usava decorare I manoscritti delle sue poesie con disegni e decorazioni sue (era anche pittore e, quindi, cercava in un certo senso di giungere a una sintesi tra poesia e pittura)
Blake è stato un avanguardista, un anticonformista. Si mosse un po’ all’esterno dell’arte ufficiale. Politicamente era un radicale.

William Blake

La sua poesia è caratterizzata da una forte carica profetica e fantastica. Come pittore si rifà a Michelangelo, cioè a un tardo Rinascimento, quando la serena razionalità comincia ad essere in crisi.
S’ispira a Milton e Shakespeare. Nella sua filosofia c’è una sovrapposizione tra  fantastico e reale. Per Blake, la condizione iniziale è quella della morte, del sonno: quando l’uomo entra nel mondo è come in uno stato d’incoscienza. La funzione della poesia è quella di svegliare l’uomo.

La seconda fase è la lotta con l’esperienza: il divenire adulti e lo scontro con la vita, la fine dell’innocenza.

Il terzo stadio è quello della visione (Eternal World) o della consapevolezza totale. A cui idealmente tutti dovrebbero arrivare, ma a cui arriva, per esempio, l’artista. Tale percorso nell’arte è ottenuto tramite l’imagination (Blake la definisce accostamento tra reale e eterno). La visione o immaginazione è una rappresentazione di ciò che esiste eternamente, realmente e immutabilmente. La poesia deve quindi mettere in contatto il reale con l’eterno. L’uso di simboli e allegorie costituisce la realizzazione pratica di tale pensiero.

Simbolo            lamb                                         rose
Significato        innocenza, inesperienza     passione, carne, simbolismo medievale

I toni profetici espletano gli intenti di arrivare all’eterno.
Un altro aspetto della poesia di Blake è che essa si pone anche come interpretazione delle cose reali del tempo dello scrittore: lo spazzacamino è un mito, un personaggio emblema dell’umanità, ma è anche un personaggio reale. Blake è cosciente per esempio, che in Inghilterra sta avve

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nendo una rivoluzione industriale. Nel Novecento tali caratteristiche saranno riprese da T.S. Eliot e da W.B. Yeats. Tra i contemporanei c’è Ted Hughes.

Songs of Innocence – Introduction 1789

Questo è il primo stadio della vita previsto da Blake: lo stadio dell’incontaminazione, pre-esperienza. L’uomo, quando viene al mondo, è completamente innocente. E’ in una condizione di primitiva innocenza estranea alle corruzioni. In ciò è certamente da vedere un riferimento a Jean Jack Rousseau.
La poesia introduttiva è di cinque strofe di quattro settenari l’una, legati da rime alternate. La parola più ripetuta è pipe, con piping e piper che richiama direttamente all’arte e all’artista: infatti, alla fine, il flauto (pipe) sarà buttato via per una canna vuota, che è la penna.
Altro elemento importante sono il child e il lamb, entrambi simboli dell’innocenza assoluta. Questi sono i canti dell’innocenza, quindi l’ambiente è decisamente puro, allegro, gaio, esprime la felicità della vita connessa a un ambiente naturale: valleys wild, cloud. Notiamo le parole che qualificano i sentimenti della poesia: pleasant, glee, laughing, merry chear, happy pipe, happy chear, joy.
Si usa molto la ripetizione e l’allitterazione che fanno della poesia un pezzo molto omogeneo. Compare subito l’elemento della visione nell’apparizione del child.
L’ultima strofa ha un ritmo più solenne, provocato dalla tripla ripetizione all’inizio del verso.

The little black boy – 1789
Questa poesia non è da vedere da un punto di vista politico o come protesta sociale, poiché non pare che i toni siano polemici, bensì rimane il tono di primigenia innocenza, infatti la poesia inizia con la nascita. L’io-narrante è un bimbo negro e la realtà è in parte filtrata attraverso la mentalità legata alla sua condizione, ma è vista soprattutto attraverso la sua situazione di innocenza.
La poesia è costruita attorno alla dialettica white/black, che, ripetiamo, è spoglia di intenti polemici poiché l’io narrante è l’essenza dell’innocenza: un bimbo.
Il bimbo racconta la sua vita che nasce con My mother bore me … All’elemento nascita-innocenza viene subito collegata la natura selvaggia: southern wild. La mentalità semplice del bimbo riduce la realtà a questo binomio black-white e a semplici rappresentazioni: white as an angel, black as if bereaved of light. Compaiono gli elementi di cui il mondo del bimbo è costruito: l’amore della madre e l’amore in genere verso il prossimo, la natura, il lamb.

The chimney sweeper – 1789
Ancora un esempio di indigenza, anche questo privo di toni polemici, che svapora nelle visioni angeliche dell’innocenza del bimbo. Il bimbo non è capace di partorire il male, egli non ancora ‘vede’ la realtà e anche questi spazzacamini, triste realtà della Londra dell’Ottocento, benché sfruttati e ridotti come bestie, non vanno aldilà di visioni angeliche, in cui sognano di essere liberati. Indubbiamente l’ambiente è molto più tetro delle altre poesie, ma c’è la speranza del sogno, di per sé testimone di un animo semplice. La poesia inizia con un tono né pastorale né gaio, è la morte, e la triste condizione dell’orfano.

Siamo passati a sei strofe di quattro versi a rima baciata AABB. Il poeta caratterizza la vista del bimbo dal primo momento della sua vita: weep –►sweep. Il pianto già richiama foneticamente ciò che sarà il destino del bimbo.
La realtà è presente in questa poesia più che nelle altre due. Lo testimonia la seconda strofa con la tetra visione della testa rasata, per impedire alla fuliggine di annidarsi tra i capelli. Notare, ancora, il contrasto tra white e black che determina, anche qui, anche se in maniera diversa, la poesia. Qui a white è connesso light, sun. A black è connesso death, dark.
La poesia finisce con il ritorno alla realtà, quello di Tom è stato solo un sogno. La realtà è dark a cui è connesso in rima work.
And we got with our bags
il bagaglio che non è stato possibile lasciare indietro. Unico elemento positivo è il sogno che si contrappone alla realtà e lascia la speranza. Si nota come ‘white’ si ricollega al mondo del sogno, della ‘bright key’, mentre ‘black’ si ricollega alla realtà, al lavoro. La natura qui appare solo nel sogno: green plain, river, sun, clouds, wind. Il sogno è una esplosione di vita, di allegria, di liberazione anche nelle parole, nella quantità di cose nominate. La realtà è più rarefatta, è caratterizzata da un’assenza di varietà: vedere l’ultima strofa come stride rispetto all’esplosione di colore, di luce, di gioia del sogno, di fronte al quale ripropone la monocromia del buio.

Songs of Experience – Introduction
I canti dell’esperienza presentano uno stadio di sviluppo rispetto all’innocenza. Dopo l’infanzia l’uomo ha il contatto col mondo, che lo rovina.

La poesia è già calata in un ambiente che suggerisce l’idea che qualcosa sia successo e che bisogna ripristinare qualcosa: il Bardo è il simbolo del poeta che porta il suo messaggio eterno e che cerca di illuminare il buio in cui il mondo è caduto. La luce è simbolo di ritorno a quei valori eterni. Il poeta chiama la terra (natura) alienata dal presente che nega la natura, il sentimento, la vita. Interessante l’immagine del Bardo (poeta) che vede presente, passato e futuro: vede ciò che è eterno valore e inoltre testimonia come il poeta non sia rivolto solo al passato.

Earth’s Essence -1793
Il senso che scaturisce è la prigionia e l’impotenza. La natura, la terra, l’umanità con la conoscenza hanno perso la primigenia innocenza, come il padre degli uomini, Adamo, che mangiando il frutto della conoscenza perse l’innocenza. Così le convenzioni sociali ora incatenano i sentimenti umani, l’amore. Che forse la primavera nasconde la gioia quando crescono gemme e fiori, che forse il seminatore semina di notte? Eppure l’uomo con la conoscenza è riuscito solo a peggiorarsi, a costruire una società che ha incatenato il “libero Amore di schiavitù”. Importante, penso, sia la figura di Adamo, the Father of the ancient men, che simboleggia proprio il momento della conoscenza, del contatto col reale, e della successiva corruzione derivante da tale impatto: alla conoscenza è legato il mito del peccato originale.

The sick rose – 1794
Poesia di due strofe di quattro versi. Il secondo verso d’ogni strofa rima col quarto. Las rosa è detta malata poiché è stata raggiunta dal verme del piacere. La rosa si ricollega ai miti medievali che la vedevano come simbolo della passione, di ciò che è connesso ai sensi. Il piacere dei sensi è quindi visto come un verme, è negativo, è caratterizzato da storm, flies in the night. Mentre la rosa è connotata nella sua essenza da crimson, purpurea, che è il colore pastoso dei sensi, della passione. Il piacere, la passione, il verme distrugge la primitiva natura della rosa. La rosa è il simbolo dello stadio posteriore all’innocenza (lamb), è il momento in cui le qualità naturali, la purezza sono erosi dalla conoscenza del mondo, e quindi dai piaceri, dalle passioni.

The Tyger – 1793
La tigre sembra l’incarnazione del contrario del lamb e lo dice Blake stesso al verso venti. Quindi è la cupidigia, l’invidia, la violenza, la cattiveria. L’esperienza, il contatto con la vita, per Blake, porta a questo. Cosicché la tigre è un altro grande simbolo di questo stadio oltre alla rosa (la passione dei sensi). La tigre è collegata a una forza inarrestabile, violenta, viva, bruciante: burning bright. Gli occhi sono di fuoco, le sue qualità sovrumane: il cervello nato in una fornace. La tigre esprime l’avidità e tutte le cose succitate. Fearful simmetry è indice di diabolica perfezione.

London – 1793
E Londra è un po’ la visione del mondo, dello stato di corruzione del mondo, dello stato di impotenza, di prigionia. Il senso di prigionia scaturisce da parole come chartered: anche le strade e il Tamigi sono imprigionati. Il senso dellla disperazione è all’inizio della poesia: weakness, woe, cry, cry of fear. E di questo senso di prigionia tutti sono colpevoli: Church, la monarchia, la società intera.

Never pain to tell thy love – 1863
Sia questa poesia che I asked a thief trattano il tema della mancanza di libertà nella società che non accetta il libero esternare del sentimento. Così il traveller ottiene ciò che lui non ha ottenuto così come  I asked a thief un angelo ottiene la donna, entrambi senza dire una parola.

The wild flowers song – 1863
Qui pare che il poeta cerchi la purificazione nella natura, nel contatto con la natura e riuscendo a stabilire un contatto con essa (I murmured my fear/and I felt delight) ma il contatto con la realtà lo respinge ancora.

Auguries of innocence – 1863
Solo quattro versi in cui sono condensati il superamento di ogni umana convenzione e schema per una visione, ‘eterna’, della vita. Una visione dei valori eterni della vita e dei valori, quindi, cui la poesia e il presagio (auguries) deve tendere. Lo spazio e il tempo non sono dei paradigmi di riferimento reali, ma sono interiorizzati: sono una dimensione dell’anima.

Albione è il nome mitico della Gran Bretagna. E’ spregiativo (di solito con ‘perfidia’).