Victorian novel

lI romanzo Inglese dell’800, oltre che costituire un fenomeno culturale rilevante in sé, è fondamentale anche per capire il romanzo moderno. Nell’800 il romanzo era la cosa stampata più diffusa. Ci furono molti scrittori, e, tra questi, alcuni riuscirono a produrre anche 24-25 romanzi. Solo pochi scrittori, comunque, sono oggi ritenuti validi e interessanti.

Charles Dickens

Anche le donne scrivevano, tra queste ricordiamo George Eliot, Elizabeth Gaskell e le sorelle Bronte. Ciononostante, la donna continuò ad essere vista ufficialmente come “l’angelo del focolare”. L’epoca Vittoriana era intrisa di moralità e bigottismo, almeno in superficie: in realtà fu un periodo di corruzione sotto ogni punto di vista. Le donne, come si è detto, erano angeli della casa, ma tutti sapevano che la prostituzione era una vera piaga sociale. C’erano prostitute per ogni classe sociale. Anche le persone per bene, a volte, per far quadrare i conti, si prostituivano. 

Il periodo vittoriano è anche un periodo ricco di fermenti e agitazioni. Fino al 1824 i sindacati erano fuorilegge, nel 1825 c’è il Trade Union Act: gli operai possono riunirsi, ma non possono scioperare (solo nel 1883 viene riconosciuto un sindacato nazionale che può anche indire uno sciopero). Il Cartismo è un movimento operaio che rimane legato alla Carta delle rivendicazioni che sarà presentata ben tre volte al Parlamento di Westminster:

  1. suffragio universale maschile,
  2. voto segreto;
  3. abolizione del censo per essere membro del parlamento;
  4. paga per i parlamentari;
  5. parlamento annuale (che si riunisce ogni anno);
  6. distretti elettorali revisionati (eliminare i rotten boroughs)

Nel 1854-55 ci fu la guerra contro la Russia a sostegno dei Turchi, per evitare ai Russi lo sbocco al Mar Nero.

Nel 1867 venne esteso il diritto di voto; nel 1872 venne approvato il voto segreto; nel 1876 la regina Vittoria venne incoronata imperatrice delle indie.

Nel periodo vittoriano sono molto importanti le convenzioni sociali.

Definizioni:

Morale: giustizia interiore, metafisica.

Moralità: ciò che si vuole imporre.

Il romanzo storico è il cosiddetto romanzo post-scottiano: romanzo che ha per oggetto la storia inglese. Il romanzo storico è ciò che coglie l’essenza della storia (Lucasz). Walter Scott è uno storicista, per quanto reazionario, riesce a rimanere imparziale. Charles Dickens scrisse due romanzi storici: Barnaby Rudge e A tale of two cities. Bulwer Lytton scrisse The last days of Pompei. Thackeray scrisse Barry Lyndon. George Eliot scrisse Romola, ambientato nella Firenze di Gerolamo Savonarola.

Il romanzo di maniera o di costume risale a Jane Austen. Rappresenta la maturità del romanzo perchè comincia a rappresentare la realtà quotidiana dei personaggi, è usata l’analisi psicologica. Tra i romanzi più importanti citiamo Pride and prejudice, Persuasion, Emma. La Gaskell scrisse Cranford, che narra la storia di un paesino nei minimi particolari.

Romanzo a tesi o sociale. Romanzo con una tesi, scopo, proposito. E’ un romanzo con cui si vogliono evidenziare certi aspetti della società. Dickens scrisse Hard Times, Oliver Twist. La Gaskell, comunque è la più grande scrittrice sociale: North and South.

Romanzo politico. Benjamin Disraeli (fu Primo Ministro) portò avanti una linea politica: Sybil, Coningsby. C’è la linea della New England: la nascita della borghesia ha trasformato l’Inghilterra in un paese crudele, Disraeli vuole un ritorno a un rapporto feudale tra le classi, permeato di paternalismo.

Romanzo gotico: romanzo dell’orrore. Risale al XVIII secolo. E’ un romanzo sensazionalistico. Influenzerà gli scrittori che metteranno motivi ‘gotici’ nei loro libri.